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L’evoluzione degli smart building: il ruolo degli impianti interfonici

Sensori ovunque, piattaforme di supervisione che incrociano dati energetici con controlli di sicurezza, algoritmi capaci di auto-apprendere i comportamenti di occupanti e impianti: tutto converge verso una gestione che combina efficienza operativa e sostenibilità con la centralità e il miglioramento dell’esperienza di chi abita o comunque vive questi nuovi spazi. In questo ecosistema i sistemi interfonici hanno smesso di essere un semplice accessorio di cortesia, per diventare apparati intelligenti e integrati che veicolano voce ad alta intelligibilità, video in rete, metadati e, soprattutto, informazioni di contesto preziose per le piattaforme di building management. Con la migrazione definitiva verso le nuove tecnologie, il sistema si trasforma nell’orecchio e nella voce dell’edificio intelligente, capace di ascoltare, interpretare, reagire e dialogare con altri sottosistemi in tempo reale.

Le nuove tendenze negli smart building: edge, AI, ESG e cyber-resilienza

Le tecnologie che stanno permettendo l’evoluzione degli edifici intelligenti sono numerose, ma possiamo riassumerle in quattro aree principali, che gli esperti considerano di particolare interesse per i prossimi anni:

Edge computing: l’esecuzione delle operazioni e la gestione dei dati in prossimità riduce la latenza e preserva la banda verso il cloud, così da permettere ai sistemi di sicurezza e controllo di reagire in pochi millisecondi a eventuali avvisi o emergenze.

l’intelligenza artificiale, addestrata su dati ambientali e comportamentali, ottimizza la climatizzazione, prevede guasti meccanici e personalizza la gestione dello spazio in base alle presenze e al passaggio.

La pressione normativa sulla sostenibilità spinge proprietari e gestori immobiliari a rendicontare consumi, emissioni ed efficienza degli spazi secondo metriche prestabilite e obiettivi richiesti dalla normativa.

La necessità di incrementare la cybersecurity impone criteri di security by design a tutti i dispositivi connessi, sistemi interfonici e citofoni intelligenti inclusi, che ora devono garantire crittografia end-to-end, autenticazione a più fattori e aggiornamenti firmware certificati.

Digital twin ed edge computing: il nuovo cervello dell’edificio

Ma come possiamo immaginare uno smart building moderno? Mutuando tecnologie da altri ambiti come quello industriale, si aprono scenari sicuramente interessanti, per esempio la possibilità di costruire un digital twin che rappresenta in tempo reale il comportamento dell’edificio, alimentato da reti di sensori low-power, videocamere intelligenti e dati provenienti dalle centrali antincendio e impianti di comunicazione, in cui effettuare simulazioni di scenario o collaudo di nuove soluzioni. Dal punto di vista della gestione quotidiana, l’edge computing permette di prendere decisioni immediate: riduzione delle portate d’aria in aree vuote, deviazione dei flussi di evacuazione se una via è ostruita, attivazione di istruzioni vocali per guidare le persone verso zone sicure o spazi calmi. Le architetture aperte e i sistemi di integrazione orchestrano questa complessità in un’unica interfaccia convergente, in cui l’operatore della centrale operativa può visualizzare le planimetrie, avviare conversazioni audio-video con chi richiede aiuto o più semplicemente informazioni e, nello stesso momento, attivare scenari di illuminazione o variare lo stato delle serrature antipanico senza doversi spostare fra diversi software, garantendo al contempo la protezione dei dati sensibili e la continuità del servizio.

Safety, security e facility: il triangolo virtuoso dell’interfonia IP

I sistemi interfonici di nuova generazione sono uno degli strumenti che permettono di mettere in pratica il triangolo virtuoso della smart building technology, fatto di safety, security e facility management. Sul piano della safety la voce resta il canale più immediato e inclusivo per veicolare istruzioni in caso di allarme: un terminale full-duplex che elimina eco e rumore di fondo, integrato con una telecamera grandangolare, consente di verificare l’evento in pochi secondi. In ottica security la stessa stazione interfonica diventa un punto di controllo accessi, attraverso per esempio un lettore di QR code o badge, microfono con cancellazione del rumore, altoparlante ad alta pressione sonora per ambienti rumorosi e un modulo di intelligenza artificiale capace di riconoscere parole chiave di aggressione o suoni anomali. Sul fronte facility i log generati – temperatura interna del dispositivo, stato del relè, qualità di rete, livello del segnale acustico – alimentano dashboard di manutenzione predittiva che riducono visite in loco e interruzioni del servizio.

Norme IEC 62820 e criteri ESG: perché lo standard conta

Naturalmente, non si potrebbe parlare di comunicazione negli smart building ignorando il tema della compliance normativa. In Europa, il quadro è definito in prima battuta dalla serie IEC 62820 dedicata agli impianti interfonici per edifici. Il rispetto di questo standard consente di certificare la qualità audio, la disponibilità del sistema in caso di guasto e l’interoperabilità con altre soluzioni IP. È una garanzia tecnica, ma anche un requisito sempre più presente nei capitolati legati ai criteri ambientali minimi e agli appalti che valorizzano i punteggi ESG: un’interfonia pienamente integrata aiuta a diminuire sprechi energetici, anche indiretti - per esempio, riducendo il numero di uscite a vuoto del personale di vigilanza, ma anche a migliorare la sicurezza percepita e a fornire prove documentali delle performance di comfort acustico e accessibilità.

La proposta Commend: interfono come hub multiservizio

Dentro questo contesto evolutivo, le tecnologie Commend – nate per applicazioni critiche quali aeroporti, ospedali e infrastrutture di trasporto – mostrano come l’interfono possa diventare un vero hub multiservizio. L’architettura serverless o virtualizzata riduce l’hardware necessario per il funzionamento del sistema e assicura continuità tramite cluster attivi, mentre la piattaforma software consente integrazioni native con VMS, BMS e altri strumenti di controllo o analisi di terze parti. Ivy, l’assistente conversazionale basato su intelligenza artificiale, filtra le chiamate di routine, riconosce più lingue e instrada solo gli eventi critici verso l’operatore umano; i dispositivi edge, dotati di audio a banda ultra-ampia nel range dei 20 kHz, diagnostica remota e PoE, garantiscono installazioni snelle e aggiornamenti centralizzati. Fra i vantaggi distintivi ricordiamo:

  • scalabilità software-defined, dalle piccole sedi satellite a campus multinodo con decine di migliaia di terminali;
  • neutralità di protocollo (SIP, REST, OPC UA, MQTT) per integrazione plug-and-play in qualsiasi ambiente IT/OT esistente.

La voce intelligente al centro dello smart building

L’evoluzione degli smart building riguarda di certo l’adozione di tecnologie sempre più sofisticate, ma non si ferma a questo: implica la costruzione di ambienti dove sicurezza, efficienza e benessere degli occupanti si armonizzano per dare forma all’edificio del futuro. Gli impianti interfonici, quando concepiti come piattaforme intelligenti e aperte anziché come semplici punti di chiamata, diventano il tessuto connettivo che unisce sistemi, processi e persone. Scegliere soluzioni di interfonia Commend significa progettare un edificio capace di parlare e ascoltare, di proteggere e ottimizzare, trasformando la promessa dello smart building in un valore tangibile e misurabile.

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